Nella sede secondaria IRET di Napoli si studiano gli stress generati dai cambiamenti climatici, dall’uso del suolo, dall’inquinamento, dalla crescente urbanizzazione sulla biodiversità (microbica, vegetale e animale). L’impatto dell’inquinamento antropico sulla salute viene analizzato attraverso lo studio dei meccanismi epigenetici e dei sistemi di comunicazione a distanza (esosomi), potenzialmente coinvolti nella risposta all’esposizione agli inquinanti.
Oggetto di studio è anche la struttura, la fertilità, la resilienza del suolo e la ricerca su nuovi estremofili per applicazioni biotecnologiche nella degradazione di composti chimici tossici e di biomasse vegetali, per la produzione di biocarburanti, di biopolimeri e pigmenti. Inoltre, si studiano struttura, funzionamento e produttività degli ecosistemi terrestri e le componenti biotiche ed abiotiche in relazione ai cambiamenti globali e alla pressione antropica. Una forte attenzione è dedicata all’utilizzo di tecnologie abilitanti ecosostenibili per l’isolamento ed il rilascio controllato di composti bioattivi recuperati da scarti agro-industriali.
Laboratorio di produzione di molecole bioattive
Svolge attività riguardanti la valorizzazione di risorse naturali inutilizzate, come i residui agro-industriali, mediante realizzazione di processi di produzione di molecole bioattive da sottoprodotti solidi e liquidi con tecniche a basso impatto ambientale. Si occupa anche di produzione di biopolimeri, pigmenti ed enzimi di interesse applicativo in diversi settori (ambientale, alimentare e cosmetico) da microrganismi estremofili. E’ dotato di un incubatore ad alta temperatura per la crescita di microrganismi estremofili, liofilizzatore, sistema per elettroforesi di proteine, camera per sviluppo di cromatografie, muffola.