Per comprendere l'evoluzione dell'invecchiamento, sono necessari studi comparativi sulla mortalità in natura. A tutt'oggi, i tetrapodi ectotermici sono sottorappresentati in questo panorama comparativo, nonostante la loro idoneità per testare ipotesi evolutive.
Lo studio pubblicato su Science è una review sui tassi di invecchiamento e sulla longevità in natura di ectotermi tetrapodi, che si avvale dell'uso di dati da 107 popolazioni (77 specie) di rettili e anfibi.
In particolare, i dati messi a disposizione come CNR-IRET riguardano una popolazione monitorata a lungo di tritone crestato italiano sui Poggi di Prata, nelle colline metallifere del Grossetano. Nello studio, sono state analizzate ipotesi su come modalità termoregolatoria, temperatura ambientale, fenotipi protettivi, e il ritmo della storia della vita contribuiscano all'invecchiamento demografico. Tenendo conto della filogenesi e della dimensione corporea, le specie ectoterme mostrano una maggiore diversità di tassi di invecchiamento rispetto a quelle endoterme e includono un'evidenza filogeneticamente diffusa di un invecchiamento trascurabile. Fenotipi protettivi e strategie di life-history spiegano ulteriormente i modelli macroevolutivi dell'invecchiamento.