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Consiglio Nazionale delle Ricerche

Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri

Al via un progetto LIFE in cui l’IRET si occuperà di monitorare i disturbi su ecosistemi forestali mediante un indicatore, la chimica fogliare, che permette di conoscere le reali condizioni di nutrimento delle piante. Accanto a questa analisi, l’Istituto si propone di testare nuovi indicatori legati alla biodiversità proponendosi di validarne l’efficacia, anche in relazione ai disturbi legati all’inquinamento atmosferico. I livelli correnti delle emissioni di inquinanti nell’Unione Europea rappresentano un serio problema per la salute umana e dell’ambiente.

E’ stato calcolato che circa mezzo milione di morti premature nel 2015 sono dovute all’esposizione a PM 2,5, ozono e biossido di azoto. Inoltre, una recente ricerca dell’università di Harvard suggerisce un collegamento tra l’esposizione a lungo termine agli inquinanti atmosferici e i tassi di morte da Covid-19. Con una direttiva, 2016/2284/EU detta NEC (National Emissions Ceilings), l’Europa stabilisce che è necessario ridurre le emissioni antropogeniche nell’aria e monitorare gli effetti dell’inquinamento aereo sugli ecosistemi. Nello specifico, la direttiva NEC richiede espressamente che gli Stati Membri assicurino il monitoraggio degli effetti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi forestali e acquatici attraverso una rete di siti di monitoraggio. Due network di monitoraggio sono già ad oggi attivi in Italia, ICP Waters (http://www.icp-waters.no/) e ICP Forests (http://icp-forests.net/). L’Italia, con il suo alto livello di biodiversità funzionale e l’ampia varietà di condizioni ambientali, paesaggistiche e climatiche, è un interessante caso di studio per l’applicazione della Direttiva NEC.

Il ricercatore Bruno De Cinti, esperto forestale all’IRET, ci spiega: “Nel cercare di promuovere il monitoraggio della fauna nel contesto ICP Forest, affinché questo possa esser fatto efficacemente in modo estensivo, la raccolta dei dati deve poter esser fatta anche da personale sprovvisto di formazione specifica in materia. Si dovrà pertanto far ricorso ad indicatori che prescindano dall’osservazione e dall’ascolto diretto, quali ad esempio i registratori che lavorano nell’udibile e nell’ultrasuono” In questo contesto si inserisce il progetto LIFE MODERn-NEC “new MOnitoring system to Detect the Effects of Reduced pollutants emissions resulting from NEC Directive adoption” (Nuovo sistema di Monitoraggio per rilevare gli effetti della riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalla adozione direttiva NEC), coordinato dall’Arma dei Carabinieri (Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, CUFAA) in collaborazione con CNR, CREA, ENEA, Università degli Studi di Camerino, Università degli Studi di Firenze, TerraData e Legambiente.

Gli obiettivi principali di questo LIFE sono:

  1. consolidare la rete di siti di monitoraggio e incrementarla includendo siti addizionali rappresentativi di ecosistemi forestali e acquatici tipici del clima mediterraneo;
  2. introdurre e testare un nuovo set di indicatori e sviluppare nuovi protocolli per valutare l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla biodiversità;
  3. sensibilizzare l’opinione pubblica sulle fonti di inquinamento e i loro impatti sull’ambiente;
  4. favorire il dialogo tra gli Stati Membri Europei per promuovere strategie e soluzioni comuni.

Quattro sono gli istituti del CNR coinvolti: IBE (Istituto per la BioEconomia), IRET (Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri), IREA (Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente) e IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque). “L’IRET si occuperà di valutare la possibile utilizzazione di protocolli di monitoraggio della biodiversità animale, concentrandosi su pipistrelli, uccelli e artropodi del suolo. Inoltre, sarà applicata un’innovativa tecnica di indagine che, attraverso l’analisi di frammenti di DNA presenti nel suolo, permetterà di rilevare quali animali sono presenti nell’area di campionamento” racconta Paolo Colangelo, ricercatore dell’IRET e coinvolto nel gruppo di indagine sulla biodiversità animale.

Il progetto è iniziato a ottobre del 2021 e durerà fino a settembre 2025.

Per info e approfondimenti è possibile consultare il sito ufficiale del progetto www.lifemodernec.eu