Elementi delle Terre Rare in Aree Urbane e Minerarie: una Preoccupazione Emergente per la Salute del Suolo (e Umana). Gli Elementi delle Terre Rare (REEs), fondamentali per l’elettronica e le tecnologie a basse emissioni di carbonio, si concentrano sempre più in aree urbane, industriali e minerarie, sollevando preoccupazioni ecologiche e sanitarie. I suoli, principali serbatoi di
Il compost di RSU, derivato dalla frazione organica dei rifiuti urbani raccolti dalla città di Firenze (Toscana, Italia), è stato applicato a colture tipiche della Regione Toscana (olivo, vite colture cerealicole e colture). Per ogni coltura, un appezzamento (circa 1 ha) è stato sottoposto a diversi trattamenti in tre diverse aziende agricole: fertilizzante convenzionale come solitamente applicato dall’azienda (controllo), compost da RSU e compost da RSU miscelato con biostimolanti commerciali. È stato pianificato un piano di
BIOpolymers from agri-food waste digestates for SMART release bioFERTilisers Il progetto BIOSMARTFERT mira a definire la filiera produttiva di una nuova generazione di biofertilizzanti rinnovabili a rilascio modulato, di seguito definiti fertilizzanti a rilascio SMART (SRF), derivati dal digestato di rifiuti organici. Il Progetto BIOSMARTFERT si articola in tre fasi principali: Durante la prima fase, saranno condotti i seguenti processi: (i) processo di fermentazione al buio (dark fermentation) per produrre digestato e acidi grassi volatili (VFA);
Il Progetto GReen ENgineering solutions: a new LIFE for SEdiments And Shells 101114177 — LIFE22-ENV-IT-LIFE GREENLIFE4SEAS (GL4S) nasce dall’urgente necessità di trovare soluzioni sostenibili per due grandi problemi ambientali: il destino di 200 milioni di m3 di sedimenti, spesso contaminati, dragati ogni anno nell’UE, e lo smaltimento di 490.000 tonnellate/anno di gusci, uno dei rifiuti più impattanti dell’acquacoltura europea. GREENLIFE4SEAS mira a dimostrare la fattibilità tecnica, la piena sicurezza e la redditività commerciale di soluzioni innovative
Il progetto MOMA “Metodi Ottici per il Monitoraggio dell’Azoto nelle colture ortofloricole” prevede la messa a punto di una strategia di gestione sostenibile della fertilizzazione azotata nelle colture ortofloricole, grazie alla realizzazione di modelli per la stima di parametri quali-quantitativi basati su misure ottenute mediante sensori ottici.
Lo studio e il monitoraggio degli ecosistemi naturali è di fondamentale importanza per la conservazione della biodiversità, anche in considerazione degli impatti dei cambiamenti climatici. La biodiversità può essere considerata a diversi livelli (genetica, specie, ed ecosistemi): quella degli ecosistemi include la variabilità funzionali, degli habitat e delle comunità, i servizi ecosistemici e i processi ecologici. Il remote sensing fornisce uno strumento importante per studiare gli ecosistemi producendo dati spazialmente espliciti e estrapolando misure puntuali su aree vaste. Le attività di progetto
Gli attuali livelli di emissioni inquinanti nell’Unione Europea comportano rischi per la salute umana e degli ecosistemi, oltre ad esporre i Paesi membri al rischio di infrazione e al pagamento di pesanti sanzioni. Per fronteggiare questa emergenza è stata emessa la Direttiva Europea 2016/2284 (Direttiva NEC), che stabilisce gli impegni di riduzione delle emissioni atmosferiche di inquinanti associate alle attività umane, attraverso un sistema di monitoraggio e comunicazione dei dati rilevati. Inoltre, gli Stati membri sono tenuti
La gestione forestale tradizionale, ancora oggi troppo spesso incentrata sulla sola massimizzazione della produzione di legno, ha portato in molte aree alla riduzione dell’eterogeneità strutturale, della presenza di legno morto in piedi e a terra e della disponibilità di microhabitat, con conseguente riduzione della diversità delle specie. Questo vale ancora di più per la biodiversità saproxilica, ovvero quella rappresentata da specie legate almeno in uno stadio del proprio ciclo vitale, al legno deperiente o morto o ad altri organismi
Il lupo, una specie che in passato ha rischiato l’estinzione in Italia, negli ultimi anni ha mostrato una significativa espansione. Questo sviluppo rende imprescindibile l’adozione di piani di gestione fondati su solide evidenze scientifiche. Nel caso del lupo, essendo un predatore, è particolarmente importante studiarne la dieta, soprattutto in contesti caratterizzati dalla presenza di attività umane. Questo progetto, finanziato dall’Istituto di Ecologia Applicata e realizzato in collaborazione con il Dipartimeno di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università di Roma La Sapienza,
Tutte le cellule di un organismo vivente contengono essenzialmente lo stesso DNA. Tuttavia, le cellule possono utilizzare le informazioni contenute nel codice genetico in modo diverso, a seconda delle funzioni che devono svolgere. Questa modulazione dell’espressione genica avviene grazie a modificazioni epigenetiche, le quali, almeno in parte, possono essere influenzate dall’ambiente. Queste modificazioni regolano l’espressione dei geni senza alterarne la sequenza del DNA. Lo studio dell’epigenomica, ampiamente consolidato in ambito biomedico e nelle specie modello, rappresenta invece una frontiera di ricerca