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Consiglio Nazionale delle Ricerche

Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri

La presenza di roditori invasivi come ratti o topi sulle isole del Mediterraneo, ricche di biodiversità e con una cospicua presenza umana, rappresenta una grave minaccia per questi delicati ecosistemi, oltre a causare gravi danni alle attività umane.
In questi ambienti il controllo dei roditori avviene frequentemente attraverso l’impiego di sostanze rodenticide basate su principi attivi anticoagulanti e che , se usate senza seguire le opportune linee guida, possono avere gravi impatti ambientali per il possibile avvelenamento diretto o secondario di altre specie. Inoltre, esiste anche la possibilità che si sviluppi una resistenza genetica a tali sostanze. Questo rende difficile il controllo delle popolazioni di roditori e aumenta conseguentemente la quantità di rodenticidi rilasciati nell’ambiente.

In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment, frutto della collaborazione fra l’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri (Iret) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e il Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza, è stato indagato il fenomeno della resistenza genetica ai rodenticidi nelle isole italiane confermando una presenza piuttosto diffusa di topi resistenti su 7 delle 11 isole studiate.
“In questo lavoro, che rappresenta la prima indagine sulla resistenza ai rodenticidi anticoagulanti effettuata su più isole del Mediterraneo – spiega Francesco Gallozzi di Iret-Cnr e Sapienza – abbiamo analizzato particolari mutazioni del gene VKORC1, coinvolto nei fenomeni di resistenza, nei topi domestici (Mus domesticus) e identificato 6 nuove mutazioni mai trovate nel topo domestico e 4 nuove mutazioni mai identificate nei roditori”.
Per il reperimento dei campioni dalle diverse isole è stata fondamentale la collaborazione tra più enti, tra i quali NEMO srl, che si occupa direttamente della gestione dei roditori sulle isole italiane ed è stata protagonista delle attività di eradicazione di roditori invasivi in molte di esse.

Lo studio, effettuato nell’ambito delle attività del National Biodiversity Future Center e in particolare dello Spoke 5 sulla biodiversità urbana, ha portato alla luce la necessità di un utilizzo più consapevole dei rodenticidi per permettere una gestione efficace dei roditori invasivi e per minimizzare gli impatti di tali sostanze sulle specie non-target.
“Il nostro studio ha evidenziato che sulle isole italiane il fenomeno della resistenza appare già molto diffuso nei topi” commenta Emanuela Solano ricercatrice di Iret-Cnr, “ed è quindi necessario un utilizzo più consapevole dei rodenticidi, per evitare impatti troppo negativi sulla biodiversità”.

 

Riferimenti
A survey of VKORC1 missense mutations in eleven Italian islands reveals widespread rodenticide resistance in house mice - Francesco Gallozzi, Lorenzo Attili, Paolo Colangelo, Davide Giuliani, Dario Capizzi, Paolo Sposimo, Filippo Dell'Agnello, Rita Lorenzini, Emanuela Solano, Riccardo Castiglia - Science of The Total Environment 2024
https://doi.org/10.1016/j.scitotenv.2024.176090

Per informazioni
Emanuela Solano, Cnr-Iret, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Paolo Colangelo, Cnr-Iret, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.