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Consiglio Nazionale delle Ricerche

Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri

dm ott 2019Le attività dell’IRET sul di fitorimedio sono descritte alla pagina del FITOPORTALE.

Il Decreto Ministeriale 46/2019 segna un decisivo passo in avanti per l’applicazione delle tecnologie di fitorisanamento in Italia. Il Decreto contribuisce a colmare un vuoto normativo in materia di gestione di siti contaminati, dando un nuovo impulso alla bonifica/messa in sicurezza delle numerose ed estese aree agricole che in Italia da troppi anni rimangono inutilizzate.
Lo strumento normativo recentemente introdotto fornisce specifici valori per le concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) applicabili alla matrice suolo delle aree agricole, valori limite precedentemente non definiti dalla normativa Italiana. Inoltre, il Decreto fornisce dettagliate indicazioni sulla gestione di tali aree contaminate, richiedendo esplicitamente di dare la preferenza ad “interventi di bio-fitorisanamento con piante poliennali” ed elencando poi i seguenti vantaggi rispetto ai trattamenti fisico-chimici:

  • messa in sicurezza effettiva (impedimento fisico all'uso improprio dei suoli inquinati);
  • economicità;
  • miglioramento del paesaggio;
  • miglioramento della fertilità dei suoli;
  • impedimento all'uso non agricolo dei suoli (nuove edificazioni).

 

dm ott 2019 2Le indicazioni fornite nel Decreto convergono dunque nel proporre la coltivazione di specie arboree da biomassa (es. pioppi, salici ed eucalipti) come soluzione alla gestione di aree agricole contaminate. In questo modo si potrebbe unire lo scopo di bonifica alla produzione di reddito su suoli altrimenti inutilizzati. La biomassa così prodotta, considerata a tutti gli effetti come prodotto della coltivazione, potrebbe poi essere valorizzata adeguatamente come materiale da costruzione, da imballaggio o per la produzione di bioenergia o calore, a seconda della specie utilizzata e delle filiere attive sul territorio. La biomassa ottenuta da impianti di fitorimedio rientra a pieno titolo nel disegno di sostenibilità e circolarità auspicato dalla Normativa Europea.
Un altro importante punto introdotto dal Decreto riguarda l’Analisi di Rischio. Tale procedura, già prevista dalla normativa in materia di bonifiche (D.Lgs. 152/06), viene integrata con il concetto di effettiva biodisponibilità del contaminante e della probabilità di un suo trasferimento dal suolo alla pianta. La nuova normativa introduce quindi test di biodisponibilità e monitoraggi su matrici vegetali, eventualmente seguite da una Valutazione di Rischio Sanitario.

 

fitoportaleIn sostanza la nuova norma concepisce l’ecosistema agrario in maniera olistica, andando oltre l’obiettivo di mera decontaminazione della matrice suolo e considerando anche componenti come il paesaggio, i microorganismi del suolo e l’importante azione delle piante sui contaminanti. E’ atteso che il Decreto possa l’impulso ad una nuova concezione della bonifica ambientale e permetta di convertire aree contaminate oggi lasciate inutilizzate in aree produttive (biomassa per materiali e bioenergia).

Le attività dell’IRET sul di fitorimedio sono descritte alla pagina del FITOPORTALE.